Colesterolo
Cos’è
Il colesterolo è una componente fondamentale delle nostre cellule. Tale elemento è biodisponibile in alcuni alimenti che, se consumeti in eccesso, hanno la caratteristica di incrementarne la quantità nel sangue determinando la cosiddetta ipercolesterolemia, noto fattore di rischio cardiovascolare. Una riduzione del 10% del colesterolo totale si associa ad una riduzione del 15% del rischio di malattie cardiovascolari in genere e ad una riduzione del 20% del rischio di infarto miocardico acuto (IMA), l’università di Torino ha inoltre accertato che una riduzione del colesterolo riduce l’ipertensione.
É tutto uguale?
Nella relazione fra lipidi e rischio di malattie cardiovascolari,l’aspetto di maggiore interesse, al di là dei livelli di colesterolemia totale, è il rapporto fra HDL (“colesterolo buono”) ed LDL (“colesterolo cattivo”): lo sbilanciamento di tale rapporto a favore delle HDL si associa ad una netta riduzione del rischio di coronaropatia.
Cosa si deve fare per combatterlo
L’ attività fisica determina oltre alla riduzione del deposito lipidico e del colesterolo totale, una modifica favorevole del rapporto HDL/LDL, soprattutto per incremento dei livelli di HDL. Un’importante ricerca pubblicata sul New england Journal Medicine*1 effettuata su un campione di 1837 donne stabilisce che 3,2 Km di cammino quotidiano o 8-12 Km di corsa a settimana riducono il livello di colesterolo cattivo (LDL) ed alzano il livello di quello buono (HDL) diminuendo quindi l’esposizione al rischio cardiovascolare. La stessa ricerca sostiene inoltre che le donne che percorrevano settimanalmente più chilometri erano quelle che avevano il miglior profilo lipidico, come si dice…. corri che ti passa!
Linee guida di un corretto esercizio fisico
Secondo le raccomandazioni dell’American College of Sports Medicine (ACSM), l’esercizio fisico dovrebbe articolarsi come segue:
- Frequenza: si consigliano da un minimo di 3 ad un massimo di 5 sedute settimanali.
- Continuità: l’esercizio aerobico deve coinvolgere i grandi gruppi muscolari del nostro corpo (arti inferiori, dorsali, pettorali,arti superiori, ecc) in modo ritmico e continuo.
- Intensità: è definita dalla percentuale di lavoro cardiaco utile per mantenere il consumo energetico in un regime di aerobiosi. Un indice utile a tale scopo è anche il “test del colloquio”, che consiste nel valutare la possibilità di parlare durante l’esercizio.
- Endurance: ogni attività deve partire da un minimo di 20 min. ad un max di 60 min.; la durata ottimale è circa 45 min. La necessità dei 20 min. di durata minima dipende dal tempo in cui il metabolismo degli acidi grassi raggiunge la piena efficacia.
- Forza: 14 settimane di 45′ minuti a seduta di esercizio di forza eseguiti tre volte a settimana possono avere effetti positivi sui quantitativi di colesterolo ematico*2.
Conclusione
Combinare esercizio di endurance (aerobico) e di forza (isotonico) può risultare un’arma vincente nalla lotta contro l’ipercolesterolemia ritenuta ad oggi uno dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare.
Bibliografia semplice
*1 High-Density Lipoprotein Cholesterol and Other Risk Factors for Coronary Heart Disease in Female Runners Paul T. Williams, Ph.D. N Engl J Med 1996; 334:1298-1304May 16, 1996
*2 Br J Sports Med 1999;33:190-195 doi:10.1136/bjsm.33.3.190 Effect of 14 weeks of resistance training on lipid profile and body fat percentage in premenopausal women.